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«Non è la racchetta che muove il giocatore, ma è il giocatore a muovere la racchetta» Gabriele Medri

  • Immagine del redattore: Riccardo Riosa
    Riccardo Riosa
  • 4 apr 2020
  • Tempo di lettura: 1 min

Gabriele Medri passa da appassionato di ciclismo e tennis, attraverso gli studi di ingegneria, a specializzarsi nei materiali del tennis. Co-fondatore di Pro-t-one e consulente attrezzature di Federtennis, viene spinto alla continua ricerca del perché le cose. Prima per gioco, e un po' lo è restato, poi una professione: sviluppare attrezzature che permettono di testare telai delle racchette, corde e tutte le caratteristiche delle incordature.


Gabriele ricorda: «La prima cosa, la più importante, è la fluidità del corpo: il gesto atletico deve seguire la catena cinetica per essere efficace – e chiarisce – altrimenti corde e attrezzature non servono a nulla. Nella formazione di un tennista i materiali devono crescere con il giocatore, l'aumento del peso deve essere graduale ed osservare un equilibrio tra materiale e capacità tecniche».



Per chi volesse seguire Gabriele Medri troverete di seguito i link a:






Volete riascoltare l'intervista? È disponibile a questo link




 
 
 

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