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Immagine del redattoreRiccardo Riosa

Gabriele Bani: il lavoro mentale prosegue a ritmo calmo e costante

Aggiornamento: 27 gen

Gabriele Bani è mental coach – oltre al tennis anche nel basket – ed ha iniziato il suo percorso grazie ad un'amica psicologa che ha notato come presta attenzione alle persone e il modo in cui le ascolta, si iscrive dunque alla scuola di formazione Ekis.


Gabriele sottolinea l'importanza dell'empatia tra coach e atleta e di come nasce: attraverso il ricalco, entrare nelle scarpe dell'altro, e la guida, ovvero di delineare le azioni insieme. Molto aiuta l'ascolto interno, che permette di diventare più autonomi, infatti secondo Bani: chi domanda, comanda. Questo è un ottimo modo per guidare le proprie azioni.


Secondo punto focale è la fiducia, che si genera con la verità. L'allenatore può decidere di condividere con l'atleta tre semplici informazioni:

- cosa farò

- sappi che ti dirò sempre la verità

- cosa vogliamo ottenere


L'approccio con i giocatori quando si lavora sul campo mentale deve essere come una spedizione sull'Everest: ad ogni tappa ci si ferma al campo, per acclimatarsi all'altitudine e permettere sia al corpo che alla mente di abituarsi.


Volete riascoltare l'intervista? È disponibile a questo link



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