Erasmo Palma si dedica a una vasta gamma di sport da giovane, provando basket, pallavolo, pallamano, rugby ed altri. All'età di diciannove anni si avvicina al tennis e decide subito di volerlo studiare nell'ottica di un successivo insegnamento. Ha rubato con gli occhi a professionisti del calibro di Panatta e Bertolucci e vede il tennis come una scuola di felicità, che permette di fare salti, lanciare, correre, un allenamento infinito che allena la resilienza: tutta la partita può cambiare fino all'ultimo 15.
A ventuno anni diventa vice presidente della UISP Toscana, per poi arrivare ai vertici nazionali con 30 mila tesserati. L'obiettivo è di lavorare attraverso la facilità: trovando il giusto ritmo e difficoltà per ognuno, con le sue capacità ed il suo ritmo di apprendimento. Tutti possono essere cittadini del tennis: giocare e riuscirci, la tecnica è poi la capacità personale di risolvere un problema motorio. Questa disciplina è principe dello sport situazionale, l'allenamento sta nel mettersi in situazioni di emergenza: il tennis si allena con il tennis e in allenamento ci si deve divertire.
Erasmo aiuta anche ad allenare Camila Giorgi in collaborazione con suo padre e ci racconta: «Camila ha il potenziale per entrare tra le migliori 10 al mondo, le manca solamente esperienza per gestire situazioni di emergenza».
Poi Erasmo ci confida il suo punto di vista: «Il coach? Deve essere come un archeologo. Fare un lavoro delicato per portare alla luce ciò che è celato. Essere un cercatore d'oro, in ogni allievo ce n'è da trovare. La sfida che ci attende si concentra attorno ai rapporti relazionali, vanno tutelati e curati».
Per chi volesse saperne di più sul lavoro di Erasmo Palma troverete di seguito i link a:
Volete riascoltare l'intervista? È disponibile a questo link
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