Sara Bardo si è laureata in Psicologia del benessere ed ha continuato con un master in Psicologia dello sport e corso sul Colloquio motivazionale. È pallavolista e inizia ad approcciarsi sia ai sport di squadra – basket, pallavolo – che anche a sport singoli – tennis e golf. Il lavoro in campo tra sport di gruppo e singoli è diverso, nelle discipline di gruppo si lavora sia con i singoli partecipanti che con il sistema completo di individui.
Visto che la sorella giocava a tennis, Sara sceglie di proseguire su questa specialità.
Il lavoro con l'atleta si sviluppa insieme alla crescita tecnica: più aumentano le capacità fisiche, più la testa ha tempo di pensare al lavoro mentale, dunque è meno impegnata a ragionare su come muovere i piedi. Sara utilizza molto blaze pod, le luci colorate che aiutano a integrare la tecnica al lavoro mentale e a misurare i tempi di reazione.
Sviluppa l'applicazione Perform Up, che non sostituisce il lavoro con il coach, ma può aiutare a mantenere la continuità quando il coach non c'è. L'app è divisa in tre sezioni: respirazione, rilassamento e migliora il tuo tennis.
Il tennista spesso è solo, la solitudine fa parte della sua vita. Lo sport singolo ha questa peculiarità di cui ci si deve rendere conto, poi chiaramente ci sono differenze tra discipline diverse: il tennista quando si arrabbia porta in pubblico le sue emozioni, mentre un golfista tende a trattenerle.
Lavoro importante va fatto con gli ancoraggi. Certamente su ancore positive, ma anche nel superare quelle negative, senza cancellarli, andando oltre. Chiaramente si lavora a stretto contatto con il coach in campo, perché gli obiettivi dell'allenatore, ma anche del club e dell'atleta sono fondamentali per capire in che direzione bisogna lavorare.
Per chi volesse saperne di più sul lavoro di Sara Bardo troverete di seguito i link a:
Volete riascoltare l'intervista? È disponibile a questo link
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