Marco Cernaz: a vincere senza lottare si trionfa senza gloria
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  • Immagine del redattoreRiccardo Riosa

Marco Cernaz: a vincere senza lottare si trionfa senza gloria

Marco Cernaz ha un passato di management sportivo sia nel campo del calcio professionistico che nell'organizzazione di grandi eventi. Esperto di comunicazione istituisce City Media Srl, che da vent'anni pubblica il settimanale sportivo City Sport e dal 2016 organizza corsi di formazione su comunicazione e marketing in ottica di associazionismo dilettantistico. Con molta semplicità sintetizza il suo lavoro in «Mi piaceva fare le cose e mi sono messo a disposizione. Spesso delegando ciò che sapevo fare, quello che non lo sapevo fare lo facevo io».


La comunicazione oggi? «È più fluida, i media tradizionali restano padroni di un'autorevolezza che i social non hanno, i social hanno reso tutto più trasparente. Anche nella negatività, credo ci sia bisogno di "preservare", credo che alcune cose vadano scoperte pian piano e che a vincere senza lottare si trionfa senza gloria».

Oggi stiamo vivendo un momento peculiare che mai nessuno ha vissuto prima, racconta Cernaz. Certezze non ce ne sono, l'unica è il cambiamento. Nei vari possibili panorami che si stanno delineando nel prossimo futuro la faranno da padrona la curiosità, la creatività e il coltivare il sacro errore. Nello sport ben si presta il gioco nella crescita e formazione di una persona, in questo periodo storico è permesso fare dentro di sé delle cose che sono inversamente proporzionali a quelle che si possono fare fuori: fuori non si può fare nulla, non si può viaggiare, ma lo si può fare dentro di sé, sperimentando cose nuove, anche piccole.


In questo periodo sono state fermate tutte le attività, ma online si sono attivati corsi di qualunque natura, infatti già prima del Coronavirus il comitato olimpico stava vagliando la possibilità per gli e-sport di diventare disciplina dimostrativa. Basta iniziare ad immaginare nuove possibilità. «Io non sono sicuro che le discipline per come le conosciamo continueranno, la gente non tornerà volentieri nelle palestre, almeno nel primo periodo. Non ci sono certezze, probabilmente ci saranno meno ASD e più spontaneismo, meno sport di squadra e più sport individuali, meno fiscalità, ma molta più sanità. Saranno meno importanti le classifiche e più importanti i servizi, meno tecnici e più psicologi».



Per chi volesse contattare Marco Cernaz potete scrivere a:

formazione@citysport.news



Volete riascoltare l'intervista? È disponibile a questo link



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